Hybrid, Fabrizio Pizzuto

Hybrid: Lavori Nuovi di Pola Wickham

Hybrid: Lavori Nuovi di Pola Wickham

 

 

Un progetto di mostra che vede la centralità della pittura non come risultato ma come tema. 

Una riflessione volta a indagare l'esistenza di un mondo pittorico che sia al di qua della conoscenza. Non un mondo fantastico creato dalla mente come divagazione o come fantasia, satirica, parodistica o fantascientifica che sia, bensì pensato strettamente come analisi pittorica. 

Indagine non tanto della realtà, quanto a partire dalla realtà: i toni di colore, i contrasti di luce, i rapporti interni, tutte divagazioni che dalla verosimiglianza si spostano verso il pensiero, i rapporti cromatici intersecano l'idea stessa della nostalgia, o semplicemente della tenerezza o della caducità.

Negazione dell'esclusività del vero.

Gli interni ci mostrano un mondo intimo domestico, un perdersi tra mattonelle e linee, un sottostrato di malinconia ci pervade, soli camminiamo nel paesaggio domestico, vagabondando come fossimo in un paesaggio interiore.

Lo spazio si apre e ci ingloba costringendoci a pochi movimenti ma in tutte le direzioni, una sorta di sfondamento paralizzato. La mente indaga se stessa e come Kierkegaard sente l'impossibilità di andare oltre se stessa, di essere al di fuori della propria misurazione, l'angoscia di non poter prevedere ogni scenario che non sia la scena presente e vissuta, e con essa la misurazione tenera dei propri confini. Mondo pittorico che si svela come mondo completo e completamente concreto.

 

Tag:  De Kooning, Pollock, Gorky, Rothko, Klien, Hoffman, Guston, Hodgkin, Pfaff, Held, Milhazes, Freud, Auerbach, Caulfield.

 

Fabrizio Pizzuto, Roma, 2015